domenica 19 giugno 2011

Spadolini, trent'anni dopo

Il Sole 24 Ore di questa domenica ricorda che sono trent'anni dal primo governo Spadolini, entrato in carica il 28 giugno 1981. Trent'anni, quasi una vita! Ricordo molto bene quel giorno. Mi trovavo sopra Borzonasca, nella casa di campagna di vecchio repubblicano di Santa Margherita Ligure, Tito, insieme ad altri amici repubblicani della stessa città. Ne cito qualcuno: Franco, Daniele, Massimo... Mentre eravamo a tavola la televisione, un vecchio televisore in bianco e nero, mostrava le immagini del giuramento del nuovo governo. Franco, il più politico del gruppo, in seguito sarebbe stato più volte assessore della sua città, non staccava gli occhi dall'apparecchio, e ci rimproverava, noi giovani amici, che invece non davamo particolare importanza al momento.

In seguito ne avremmo avvertito l'importanza. I giornali davano risalto al primo laico arrivato a palazzo Chigi dopo Parri, che l'aveva l'asciato nel lontano dicembre 1945. Ma l'importanza nei mesi e negli anni seguenti non si sarebbe limitata a questo, anzi. La lotta al terrorismo, che già si manifestava come fenomeno mondiale (ricordate Settembre Nero?), all'inflazione, alla corruzione (la P2 era stata scoperta da poco), la fedeltà ai valori occidentali, furono tutti elementi che pemearono il lavoro del governo negli anni del suo incarico.

Fu proprio per la politica estera che Spadolini nella primavera seguente, rassegnò le dimissioni. La guerra della Falklands esigeva scelte di campo, e nel governo e in Parlamento c'era chi voleva schierarsi con i golpisti argentini, gli assassini dei desaparecidos. Spadolini riebbe l'incarico, ma il secondo governo non ebbe lo slancio del primo.

In seguito Spadolini fu a lungo ministro della difesa, sempre restando segretario del Partito Repubblicano, e come tale venne a Rapallo nel settembre del 1986.

Non gli sarebbe restato molto da vivere (si spense a Roma nel 1994), e in molti è rimasto il rimpianto per chi (già professore universitario e direttore del Corriere della Sera) era entrato in politica per passione. E ricordano che gli stessi punti che caratterizzarono il suo governo sono ancora validi oggi.


venerdì 17 giugno 2011

La Rossa e il Garibaldino

Un reduce garibaldino abbandona Genova durante l'epidemia di colera e si rifugia sulla collina rapallese; conosce Maria, una contadina, e in breve iniziano una vita in comune.
Maria però non è una persona comune, ha ereditato da suo padre la medicina tradizionale magica.
La convivenza si rivela presto difficile ...
Il racconto si sviluppa raccontando la tradizionale vita in campagna, la raccolta delle olive e il frantoio, il taglio del fieno e le castagne. Si incrocia con le prime battaglie nella politica rapallese, tra liberali e cattolici.
Ma soprattutto riporta l'aspetto magico della Liguria contadina, finora rimasto nei testi specialistici, con un linguaggio scarno e antico.