giovedì 13 dicembre 2007

Trenitalia, oh cara!

La mia stazione genovese è Principe, qualche volta però cambio. Come ieri sera, martedì 12 dicembre. Una collega mi offre un passaggio in macchina fino a Brignole e accetto. Collega non più giovane e simpatica, viaggio con qualche coda, alle 17,40 scendo di fronte allo Starhotel, il mio treno è il Regionale delle 17,44 per La Spezia. Non so il binario, mi infilo nel sottopasso, tutti gli indicatori sono coperti causa lavori; torno indietro di corsa a leggere il tabellone nell’atrio, sono indicati tutti i binari meno quello del mio treno. Torno nel sottopasso, per fortuna trovo un quadro con gli orari, è il binario 3. Salgo ma sul marciapiede non c’è nessuna indicazione. Guardo le facce di chi aspetta il treno, ne riconosco qualcuna come di un compagno di viaggio del Levante. Sospiro e capisco che sono arrivato.
Ora, ho faticato io a trovare il mio treno, dopo quarant’anni di pendolare, un viaggiatore occasionale come avrebbe mai fatto?

venerdì 23 novembre 2007

Se i cattivi esempi fanno scuola

Su questa pagina a fine maggio abbiamo riportato una foto ripresa fuori di un seggio rapallese in occasione delle ultime elezioni comunali. Ma a volte i cattivi esempi fanno scuola.
Se a Rapallo la destra fa i picchetti ai seggi, per ricordare ai suoi elettori di “votare bene”, chiama a casa chi in serata ancora non è andato, in occasione di una recente elezione per le rappresentanti sindacali interne di un ente pubblico genovese abbiamo visto le stesse scene. Solo che questa volta gli attori erano i rappresentanti sindacali di una sigla della sinistra.

domenica 30 settembre 2007

Italian radio SW demise

And so RAI foreign language programs are shut down as from today. Who will notice? I mean, not the media observers and the specialized listener, but the general SW listener who tunes to Europe – or even Italy – from time to time. How long have you tuned to Italy on SW? I did from time to time, apart from Italian programs when I am abroad, in English and other languages.
I remember a note in Glenn Hauser bulletin (It was DX Digest? Really I do not remember) in the 1980s, it read it seemed the newscast was read by the cleaning woman who happened to find a sheet of paper on a table and began reading it. Tough words, but were they the truth?
For many years programs were limited to twenty minutes, the first ten devoted to a newscast of Italian music, the remaining time to a selection of music. I have always doubted that someone may be interested in such programs.
Broadcasters who don’t get up with time perish, that’s the case of Austrian radio, and they made superb programs with a limited staff, others consolidate into a few languages, and survive.
I think just a few people – specialists apart – may realize the demise of RAI foreign programs.

martedì 21 agosto 2007

Rapallo ricorda i suoi garibaldini


Nel duecentesimo anniversario della nascita di Giuseppe Garibaldi, anche Rapallo ha celebrato l’Eroe. Lo ha fatto il giorno 12 agosto, con una doppia manifestazione promossa dall’Associazione Culturale “A Cipressa”, alla quale ha dato il patrocinio e la presenza l’Amministrazione comunale, ufficializzando quindi le cerimonia.
La giornata non poteva non iniziare con l’omaggio al busto di Garibaldi, in piazza 4 novembre, dove, alla presenza delle associazioni combattentistiche, è stata collocata una corona d’alloro ed è stato suonato il Silenzio. E’ proseguita nel vicino Hotel Riviera con un convegno dedicato al Risorgimento a Rapallo e alla partecipazione dei rapallesi alla spedizione dei Mille. Umberto Ricci ha raccontato alcuni avvenimenti degli anni 1848-1861, mentre Agostino Pendola, Angelo Romano Canessa e Paolo Pendola si sono soffermati sui quattro rapallesi che hanno partecipato alla spedizione in Sicilia. Di qualcuno si hanno notizie certe, di qualcun altro solo pochi dati, di uno (Bartolomeo Canessa) resta addirittura un diario e il berretto, a testimoniare che anche questa volta Rapallo non è rimasta estranea agli avvenimenti nazionali.
Il pomeriggio, alle 17,30, tutti si sono trasferiti a San Maurizio di Monti, dove, sul piazzale della chiesa, è stata scoperta la lapide rinnovata che ricorda Giovanni Pendola, uno dei Mille. Lapide apposta pochi mesi dopo la sua morte, nel 1907, che gli anni avevano resto illeggibile. Ora, a cura dell’Associazione La Cipressa e con la partecipazione del Comune, la lapide è stata riportata al suo splendore originario. A questa cerimonia ha presenziato l’amministrazione comunale con il Sindaco e alcuni assessori e il parroco di San Maurizio don Emilio Arata, nonchè un rappresentante dell’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini, che ha letto un messaggio di Annita Garibaldi Jallet.
Nuovo spostamento nel Museo di Cultura Contadina, sempre a San Maurizio, dove Emilio Carta ha presentato il libro a fumetti “I Mille Live” di Enzo Marciante. La serata è terminata con una cena contadina.


Nella foto lo scoprimento della lapide a San Maurizio, con il Sindaco è il dott. Alberto Roccatagliata dell’Associazione nazionale veterani e reduci garibaldini.

martedì 7 agosto 2007

Povere le nostre colline!


Forse non riguarderà l’essere laici, ma le nostre colline, frutto del lavoro di generazioni di avi, sono un patrimonio veramente di tutti; e allora piange il cuore a vederlo violentato e distrutto in questo modo. Non parliamo dell’edilizia, a quello hanno già pensato i nostri padri, ma ci riferiamo ai cinghiali. Per vedere cosa succede basta percorrere le strade collinari e magari lasciare brevemente l’asfalto per qualche fascia. La foto che pubblichiamo è stata scattata a Savagna, a neanche trenta metri dall’inizio di via Sottolacroce. Ma non è un’eccezione, è solo uno dei tanti muretti a secco che c’erano e non c’è più. Intanto anche a Rapallo stanno arrivando i caprioli….

giovedì 19 luglio 2007

Oggi si va in treno


La foto a fianco è stata scattata sull’Intercity Plus 653 (treno a pagamento con prenotazione obbligatoria del posto) del 19 luglio. Quello che nella foto non si vede, ma c’era, è il lavandino colmo d’acqua e un velo d’acqua sul pavimento. Oltre ai passeggeri che boccheggiavano nella carrozza con l’aria condizionata che non funzionava.

27 maggio 2007


Certe volte Rapallo è un paese curioso, chi abita fuori non ci crede. Come l’attenzione che i politici locali dedicano ai propri elettori i giorni delle elezioni. Questa foto è stata scattata a Rapallo la mattina del 27 maggio scorso, verso le ore 11,30 di fronte alla scuole Marconi, una della maggiori concentrazioni di seggi della città. Si vede chiaramente un ex vicesindaco, con il suo piede ancora ingessato, e un futuro sindaco, con il vestito blu sotto il sole di un’estate precoce. Tutti a salutare gli elettori, sperando che non si dimentichino di loro nella cabina.

giovedì 12 luglio 2007

La spiaggia di Prelo

Sono passate quasi due settimane dalla mareggiata che ha colpito il Tigullio, e sulla spiaggia di Prelo se ne possono ancora vedere gli effetti: resti di alghe soprattutto e poi le pietre non spianate.
Ricordavamo le estati del passato, quando pochi giorni dopo il mare agitato tutto ritornava rapidamente a posto. Ma si sa, quest’anno il Comune non si è risparmiato in soldi e fatiche per la madonna di Montallegro, e ora deve riposare e risparmiare.
Speriamo se ne accorgano coloro che hanno votato questa amministrazione, che sulla spiaggia di Prelo sono sempre numerosi.

giovedì 28 giugno 2007

La nave Rossetti

Che per le feste di Montallegro sia in porto a Rapallo una nave della Marina Militare a nome Rossetti è una coincidenza che ai più non dirà probabilmente nulla. Eppure Raffaele Rossetti a Rapallo visse a lungo tra le due guerre, fulgida figura di combattente, di antifascista e di militante della sinistra democratica.
Ufficiale della Marina durante la Prima Guerra Mondiale, prese parte nel 1918 all’affondamento della corazzata austriaca Viribus Unitis a Pola; dopo la guerra si stabilì a Rapallo. Non sappiamo se era solo un simpatizzante o un militante repubblicano, comunque il suo nome appare nel 1924 come sottoscrittore a favore della Voce Repubblicana, unico a contribuire al foglio del PRI in tutta la Riviera da Genova a La Spezia. Era l’anno del delitto Matteotti, e la Voce Repubblicana fu il primo giornale che indicò nel fascismo il responsabile dell’assassinio del deputato socialista. Memorabile il processo per diffamazione intentato contro i giornalisti.
Dopo il 1925 e la fine delle libertà Rossetti, eroe di guerra e medaglia d’oro al valore, si permetteva azioni che ad un altro sarebbero costate botte e confino. Ancora qualche decennio fa i vecchi rapallesi ricordavano che nelle giornate canoniche delle feste fasciste (21 aprile, 28 ottobre) esponeva un copriletto rosso dalle finestre della sua villa, sotto Sant’Ambrogio. Ai fascisti che salivano rumorosamente da Rapallo si presentava al cancello nascondendo la sua medaglia sotto il bavero della giacca, per esibirla alle prime ingiunzioni chiedendo nel contempo cosa avevano da dire a un decorato. Al che i fascisti restavano prima interdetti e poi lo pregavano gentilmente di togliere, per favore, il drappo. Cosa che faceva subito.
Dopo la guerra come molti abbandonò Rapallo, sembra per Milano.
Rapallo lo ha ricordato intitolandogli una via interna, tra via Boccoleri e via Trieste, e i repubblicani di Rapallo lo ricordavano con il nome della sezione.
Ci farebbe piacere che qualcuno, in modo un po’ meno clandestino di questo blog, lo ricordasse ai giovani.

martedì 26 giugno 2007

...un'altra foto


Un'altra foto ancora

Anche i laici vanno in vacanza


Anche noi ci siamo presi qualche giorno di riposo sabbatico e siamo andati in vacanza. Chissà se in futuro ci sarà ancora possibile visitare il paese dove abbiamo scattato queste foto, o se invece dovremo limitarci ai paesi "religiosamente corretti"?

mercoledì 13 giugno 2007

Ritorno al passato

Perfettamente azzeccato il titolo di Menabonews ieri mattina: Rapallo, ritorno al futuro. Perché il risultato elettorale di Rapallo altro non è stata che la stanca ripetizione di un rituale che si perpetua ormai dalla fine della guerra (la II guerra mondiale): la vittoria elettorale della balena bianca. Capurro tre anni fa era stato un’eccezione.
Conoscenza del territorio, presenza nelle varie associazioni locali, rapporto stretto con l’elettorato sono alcuni degli elementi che hanno contribuito a questo risultato. Possiamo trovarne altri, più oggettivi? Voglio dire, nei cromosomi di Rapallo c’è scritto questo dominio moderato?
Proviamo a ragionarci sopra: il 46 per cento delle abitazioni di Rapallo sono seconde case, abitate solo per alcuni periodi dell’anno. Quindi Rapallo, con una popolazione residente di 30.000 abitanti, in realtà ha servizi per una popolazione ben superiore; più negozi, più artigiani, in sostanza più partite Iva. In termini elettorali questo significa che il bacino elettorale del centro-destra è più ampio che in una città analoga, a Chiavari, ad esempio, le seconde case sono solo un quarto dell’intero patrimonio abitativo.
Inoltre molte di queste partite Iva devono rivolgersi di frequente all’autorità comunale per aspetti della loro attività: ottenere una licenza, mettere un’insegna, aprire un dehors, ottenere un passo carrabile. Prima della riforma della dirigenza pubblica, con le leggi Bassanini nella seconda metà degli anni novanta, questo voleva dire presentare la richiesta direttamente al politico amministratore pubblico…
Ma questa spiegazione non è sufficiente. Guardiamo la storia recente: Rapallo non ha mai avuto non dico fabbriche, come a Sestri Levante, ma neanche attività commerciali di un certo livello che abbiamo permesso l’affermarsi di una borghesia produttiva, come a Chiavari. E neanche una flotta peschereccia come a Santa Margherita Ligure.
Il borghese di Rapallo è stato un bottegaio, nel senso letterale della parola, o un emigrato di ritorno, l’imprenditore non è mai andato oltre l’impresariato, cioè il costruttore di case. E’ quindi mancata una coscienza di sé e della propria forza, soprattutto è mancata l’affermazione di valori nuovi e moderni rispetto ai valori tradizionali della società. La città non è stata in grado di esprimere intellettuali che si potessero inserire nei grandi filoni del momento, ma che – al contrario – hanno limitato le loro ricerche agli avvenimenti e soprattutto alle fonti locali.
Si comprende allora il forte radicamento dell’aspetto religioso rispetto ad altre città della riviera. Religioso in senso molto ampio, i fuochi d’artificio, le celebrazioni – non solo religiose – per Montallegro. I politici, prima della D.C. e poi del centro destra, in questo ambiente si sono mossi molto abilmente, traendone voti e influenza.
E sono state le organizzazioni religiose che hanno raccolto i rampolli della piccola borghesia locale, li hanno formati intellettualmente, li hanno indirizzati, naturaliter, verso i partiti moderati.
In questo ambiente la sinistra politica ha sempre rappresentato un mondo alieno; alla sinistra appartenevano le famiglie operaie, dove operai significava quasi esclusivamente muratori. Ma era, appunto, un altro mondo, estraneo ai valori dominanti nella città.
Le dimensioni della maggioranza moderata sono sempre state imponenti: se negli anni cinquanta voleva dire oltre la metà dei voti, gli anni settanta e ottanta hanno visto erodere questo zoccolo di molto poco. Per riprendersi tutto nel 1990 quando la D.C. ha raggiunto il 50 per cento dei voti e 19 consiglieri comunali su 30.
Domenica scorsa ha rappresentato un continuum con il passato, e ben ha fatto l’ancora candidato sindaco ad annunciare un assessorato alle tradizioni, perché anche sulle tradizioni ha raggiunto il suo risultato.