domenica 14 ottobre 2018

I segni della guerra.

Sabato 13 ottobre si è aperta a Rapallo la mostra "I segni della guerra" organizzata dal comune, dedicata al centenario della fine della Prima Guerra Mondiale.
La sezione di Rapallo dell'Anmig ha partecipato attivamente alla mostra, con oltre venti documenti e oggetti che raccontano la sua nascita, nel 1921, e le sue prime attività. In particolare è stata esposta la prima bandiera sociale, del 1923, restaurata per l'occasione con il contributo del comune, e sono state esposte le schede degli invalidi e mutilati rapallesi della Grande Guerra. Le schede sono anche state digitalizzate e sono consultabili digitalmente sul sito:

https://archimera.comune.rapallo.ge.it/wp/

Per una rassegna fotografica della mostra



martedì 22 maggio 2018

Un'inondazione del 1822

Abbiamo trovato altri documenti sulla costruzione dell'Aurelia. A Levante vennero parzialmente demolite alcune case. Leggiamo in una lettera del 1822: “Il Supplicante Giovanni Battista Peirano fa parte dei disgraziati danificati nel paese di Rapallo a causa della strada carettiera che passa in essa, avendo una casa di due piani e fondi nel luogo detto Pozarello (dovrebbe essere presso la spiaggia delle Clarisse), che resta a fianco mediante un piccolo vico di quella del signor Pietro Battista Molfino della quale viene obligato a tagliare la muraglia di fronte nonostante che senza un tale demolimento vi siano da Levante palmi ventisette di strada netta di ogni impedimento e più palmi trenta a Ponente dove ha tagliato il fabricato del detto signor Molfino”.
Il Peirano sosteneva che la sua casa veniva danneggiata per risparmiare “un canto” del Molfino che già doveva essere demolito; per evitarlo la strada ha fatto una curva, scriveva, per la quale ora si deve danneggiare la sua casa. Chiedeva in sostanza che non facessero la curva e tagliassero l'angolo del Molfino.
Abbiamo anche una risposta, non firmata, nella quale apprendiamo che il Peirano si sbagliava, ma soprattutto che la casa del Molfino si trovava “secondo una nuova linea retta che va dal nuovo angolo occidentale del predetto edifizio Molfino all'estremità orientale del giardino appartenente al signor Raffo, il quale deve anche esso abbattere e rifarne il muro.”
Troviamo anche una lettera di Gio Batta Molfino (che dal tenore e dal nome non è il Molfino precedente), che scrive di essere “da quasi un anno spogliato di una casa di tre appartamenti avendo dovuto demolirla in brevissimo termine per ordine dell'autorità locale “restando ora senza un posto dove abitare e senza la rendita degli affitti delle case locate”. Chiedeva pertanto un anticipo di indennizzo. Sarà stata la casa dell'attuale piazza Cavour?
Anche le suore Clarisse non erano contente: in una istanza si lamentavano che “la nuova strada carrozzabile che attraversa il luogo di Rapallo porta via quella porzione del loro fabbricato che contiene il loro refettorio, la cucina e altri luoghi che sono necessari … alla loro Comunità”. Era pertanto necessario ricostruirli, ma al momento non avevano i soldi necessari, chiedevano quindi di avere un anticipo sugli indennizzi, appena saranno disponibili.

Ma ritorniamo al Boate e ai lavori per la sua sistemazione; evidentemente non erano serviti, perchè il sindaco, il 26 ottobre 1822, alle ore 7 di mattina, scriveva all'Intendente lamentando “lo stato attuale in cui trovasi questa città inondata lungo la sua estensione … fino alla battigia” , i dubbi sui lavori fatti erano fondati. Il 9 novembre successivo il sindaco, Molfino, trasmise all'Intendente la deliberazione della giunta con il progetto dei lavori da fare. Non sappiamo cosa poi venne fatto, le inondazioni sono comunque continuate fino ai nostri giorni.








sabato 5 maggio 2018

La costruzione dell'Aurelia a Rapallo

La costruzione della nuova via Aurelia che percorre la Riviera Ligure di Levante, iniziata durante l'Impero Francese venne poi completata dal governo sardo; per quanto riguarda Rapallo i lavori vennero eseguiti nel biennio 1819-1820. Per la città non furono indolori, come in tutte le opere pubbliche vi furono demolizioni di edifici per fare spazi alla nuova viabilità. Ma fu anche il momento per liberare Rapallo, i campi e l'abitato, dall'incubo alluvioni, con la regimentazione del Boate e del Cereghetta. Di recente all'Archivio di Stato di Genova ho trovato alcuni documenti di quegli anni, che per essere meglio compresi vanno confrontati con la piantina di Rapallo del Vinzoni, della seconda metà del XVIII secolo.
In una lettera al Sottointendente (l'Intendente aveva un titolo equivalente al Prefetto) dell'agosto 1818, il sindaco Agrifoglio chiedeva che i progetti, realizzati nei decenni precedenti per la regimentazione dei torrenti, e che in Comune non si trovavano fossero cercati e restituiti al Comune, in quanto sarebbero serviti al progettista della strada. Scriveva infatti che secondo le aspettative la “strada carrozzabile” avrebbe attraversato i torrenti Boate e Cereghetta (che nella pianta del Vinzoni scende fin quasi al mare), “i quali hanno già per più volte dannificato i terreni adiacenti, ed inondato il paese medesimo con i debordamenti”. Vennero fatti piani, scriveva Agiroffo, e al tempo del governo Francese tutto venne portato a Chiavari (che era sede del Dipartimento degli Appennini). Per cui ora chiedeva al Sottointendente di far eseguire tutte le ricerche per ritrovare i documenti “concernenti il Boate e Cereghetta di questo comune”.
Quando nel 1819 la strada arrivò a Rapallo, sul Boate non venne costruito un ponte ma un semplice guado, che dava problemi, se a settembre il sindaco scriveva che “ancor oggi sul mezzogiorno, e sono giorni di tempo buono, una carrozza è rimasta in mezzo al fango sino all'asse delle ruote”. Il lavoro per riparare la strada è gravoso, continuava il Sindaco, e il comune da solo non ce la può fare.
E veniamo alle demolizioni. Una delle case abbattute si trovava nell'attuale Piazza Garibaldi. Se si osserva la pianta del Vinzoni si vede una casa rettangolare in mezzo alla piazza, nella parte più ampia (di fronte alla pasticceria Canepa, per intendersi). La casa apparteneva a un certo Canezza, ed era affittata. C'è varia corrispondenza tra il comune e il Sottointendente, riguardo la cifra dell'indennità da dare al proprietario. C'è una lettera, sempre del sindaco Agrifoglio, del settembre 1820, nella quale quest'ultimo si dissocia dal prezzo stabilito, che era stato calcolato in base al valore degli affitti.
In un'altra lettera il sindaco si lamenta delle varie demolizioni subite dalla città. Anche se non se ne trova traccia nei documenti, dall'esame della pianta vinzoniana probabilmente un'altra casa venne abbattuta all'entrata a ponente dell'attuale piazza Cavour, e la parte centrale dell'attuale via Mazzini, lato nord, pare abbia dei portici, di cui non c'è memoria storica.
Nel 1819 Vittorio Emanuele I venne a visitare la Riviera di Levante. Fino a Rapallo venne in carrozza, poi proseguì a cavallo, segno che oltre non continuava, fino alla Spezia, ritornando su una feluca.
In un'altra lettera del 1820 si trova la spesa occorsa per la “nuova inalveazione ed arginatura di questo torrente Boate”, che ammontava a lire 4.000, che, a quanto parrebbe dal contenuto, venne suddiviso tra i proprietari cittadini.