lunedì 29 marzo 2010

Elezioni: a Rapallo crolla il PD.

I dati di questo pomeriggio sono chiari, il PD, con i suoi 2049 voti, pari al 14,64%, ha perso esattamente un terzo dei voti che aveva preso lo scorso giugno alle elezioni europee (3067, 21%). Ha fatto ben peggio di Chiavari, dove l'emoraggia si è fermata a 2890 voti, 21% (contro 3398 voti, 24% a giugno), o a Sestri Levante, dove ha preso 3031 voti, 32% (3454 e 34% a giugno).
Dove sono andati i voti: in gran parte nella lista personale di Burlando, che a Rapallo ha totalizzato 1800 voti, 13%; a Chiavari e a Sestri Levante invece la lista ha preso ben poco, tra il 2 e il 3% (cioè sui 300 voti in entrambe le città).
Merito (o colpa) quindi di Capurro che correva proprio con la lista del presidente? Può darsi, e però vorrebbe dire che alla fine la lista ha preso i voti sempre all'interno del centro sinistra, quindi ha attratto poco tra indecisi, incerti e del centro destra.
Ma probabilmente anche merito (o colpa) della scarsa visibilità che il PD ha avuto in questa campagna elettorale, quasi si accontentasse che qualcuno (Capurro) portasse voti a Burlando, dimenticando il primo dovere di un militante di un partito, è cioè cercare di conquistare i più voti possibili alla propria lista.

domenica 7 marzo 2010

Legalità vo' cercando...

Il paese delle troppe leggi? Forse. il Paese della legalità, parrebbe no di certo. Due notizie, ampiamente commentate e scollegate, se lette assieme danno un'idea sconcertante della legalità nel nostro Paese.
La prima, le liste PDL e Formigoni, riammesse con decreto ad personam. Quando la legalità è stata violata, si modifica la legge. Intendiamoci, giusto politicamente riammettere almeno il listino a Milano, ma l'impressione è che per molti le leggi siano lacci e lacciuoli da tagliare, evitare.
La seconda, la regione Liguria che presta assistenza legale al pendolare che ha bloccato il treno. Anche qua, sono un pendolare anch'io, si comprende perfettamente la rabbia dell'uomo, e l'impotenza dell'ente a dialogare con i vertici di Trenitalia. La Regione vuole dare il segnale che è con i pendolari, specialmente in periodo elettorale. Però il segnale è anche che le leggi possono essere aggirate, violate, che se si ha un valido motivo si possono bloccare i treni.
E' un percorso scivoloso: lo stato di diritto si è affermato nella penisola a partire dalla Lombardia asburgica settecentesca. E' lo stato di diritto che salvaguardia i deboli contro i forti, i cittadini contro lo Stato. Guai al Paese dove lo stato di diritto viene vissuto come un laccio e un lacciuolo da tagliare.