martedì 22 maggio 2018

Un'inondazione del 1822

Abbiamo trovato altri documenti sulla costruzione dell'Aurelia. A Levante vennero parzialmente demolite alcune case. Leggiamo in una lettera del 1822: “Il Supplicante Giovanni Battista Peirano fa parte dei disgraziati danificati nel paese di Rapallo a causa della strada carettiera che passa in essa, avendo una casa di due piani e fondi nel luogo detto Pozarello (dovrebbe essere presso la spiaggia delle Clarisse), che resta a fianco mediante un piccolo vico di quella del signor Pietro Battista Molfino della quale viene obligato a tagliare la muraglia di fronte nonostante che senza un tale demolimento vi siano da Levante palmi ventisette di strada netta di ogni impedimento e più palmi trenta a Ponente dove ha tagliato il fabricato del detto signor Molfino”.
Il Peirano sosteneva che la sua casa veniva danneggiata per risparmiare “un canto” del Molfino che già doveva essere demolito; per evitarlo la strada ha fatto una curva, scriveva, per la quale ora si deve danneggiare la sua casa. Chiedeva in sostanza che non facessero la curva e tagliassero l'angolo del Molfino.
Abbiamo anche una risposta, non firmata, nella quale apprendiamo che il Peirano si sbagliava, ma soprattutto che la casa del Molfino si trovava “secondo una nuova linea retta che va dal nuovo angolo occidentale del predetto edifizio Molfino all'estremità orientale del giardino appartenente al signor Raffo, il quale deve anche esso abbattere e rifarne il muro.”
Troviamo anche una lettera di Gio Batta Molfino (che dal tenore e dal nome non è il Molfino precedente), che scrive di essere “da quasi un anno spogliato di una casa di tre appartamenti avendo dovuto demolirla in brevissimo termine per ordine dell'autorità locale “restando ora senza un posto dove abitare e senza la rendita degli affitti delle case locate”. Chiedeva pertanto un anticipo di indennizzo. Sarà stata la casa dell'attuale piazza Cavour?
Anche le suore Clarisse non erano contente: in una istanza si lamentavano che “la nuova strada carrozzabile che attraversa il luogo di Rapallo porta via quella porzione del loro fabbricato che contiene il loro refettorio, la cucina e altri luoghi che sono necessari … alla loro Comunità”. Era pertanto necessario ricostruirli, ma al momento non avevano i soldi necessari, chiedevano quindi di avere un anticipo sugli indennizzi, appena saranno disponibili.

Ma ritorniamo al Boate e ai lavori per la sua sistemazione; evidentemente non erano serviti, perchè il sindaco, il 26 ottobre 1822, alle ore 7 di mattina, scriveva all'Intendente lamentando “lo stato attuale in cui trovasi questa città inondata lungo la sua estensione … fino alla battigia” , i dubbi sui lavori fatti erano fondati. Il 9 novembre successivo il sindaco, Molfino, trasmise all'Intendente la deliberazione della giunta con il progetto dei lavori da fare. Non sappiamo cosa poi venne fatto, le inondazioni sono comunque continuate fino ai nostri giorni.








Nessun commento: